I due enti si battono contro il bracconaggio e la tutela degli animali marini; durante l’importante operazione “Icefish” sono riusciti a recuperare oltre 72 km di reti da posta e lenze illegali: una campagna da record per fermare i pescherecci di frodo “Bandit 6” che saccheggiavano acque remote e poco controllate.

Le reti sono state abbandonate dal famigerato vascello bracconiere Thunder, che è stato poi intenzionalmente affondato dal suo capitano al largo della costa dell’Africa occidentale dopo un inseguimento di 110 giorni da parte delle navi di Sea Shepherd.

Si stima che le reti da posta perse e scartate, conosciute come reti fantasma, sono responsabili di più di 100.000 morti di mammiferi marini ogni anno.

Sono gli assassini silenziosi del mare, che devastano gli habitat sottomarini e distruggono i delicati equilibri degli ecosistemi che sostengono questo pianeta.

Con oltre 8 milioni di tonnellate di plastica che entrano negli oceani ogni anno, solo un cambiamento massiccio può fermare l’enorme problema che l’uomo ha causato, in un centennio di non curanza e poco rispetto per l’ambiente.

Non dobbiamo essere particolarmente ecologisti o attenti all’ambiente per accorgerci che tutti i corsi d’acqua con i quali entriamo in contatto, dal mare, ai laghi e i fiumi, sono ormai ridotti a una immensa discarica di rifiuti, soprattutto di plastica.

Si calcola infatti i cinque mari che ricoprono la superficie della terra è ormai sopraffatto da vere e proprie “isole” di rifiuti: secondo l’oceanografo Charles Moore ci sarebbero sette tonnellate di plastica accumulati per ciascuno degli oceani e dei mari; nel Mar Mediterraneo si calcolano 27 kili di di rifiuti galleggianti per KM quadrato, quasi tutti di plastica.