Quattro giovani Resellers svelano i loro trucchi del mestiere

Gioie e dolori di un mercato in costante crescita, da chi lo vive da dentro.

Fonte: Highsnobiety

Ormai lo sanno tutti: il mercato del Reselling è molto redditizio. Basti pensare che è stato stimato intorno ai 130 milioni di dollari, e che gran parte del business ruota intorno a poche piattaforme online: Depop, Grailed, Vestiaire Collective, StockX

Il Reselling – nella sua forma più semplice –  consiste nel possedere un prodotto molto ricercato, in molti casi raro, e rivenderlo ad un prezzo maggiorato a coloro che non hanno potuto acquistarlo.

Per avvicinarci concretamente al volume di affari di riferimento, a giugno Etsy ha acquistato alla “modica” cifra di 1,6 miliardi di dollari il colosso della moda second hand “Depop”, mentre il sito francese del vintage di lusso “Vestiaire Collective” è stato valutato 1,7 miliardi di dollari.

Le nuove generazioni di Resellers sono perlopiù giovani imprenditori che abbandonano le proprie posizioni aziendali, o i percorsi universitari, per seguire questa strada alternativa.

I resellers hanno una certa credibilità in fatto di Sneakers, Streetwear, Arte e Toys da collezione; diffondono le ultime tendenze, e spesso customizzano i prodotti per aumentarne il valore.

Highsnobiety ha intervistato 4 resellers di successo, che svelano qualche piccolo trucco per intraprendere questo lavoro, le sfide da affrontare in un mercato costantemente incoerente, il futuro del reselling, la sostenibilità.

 

Joseph Lewis IG @eluxive_

Lewis ha iniziato con una semplice “vetrina” della sua collezione Ralph Lauren e Tommy Hilfiger su Grailed, fino a diventare il 100 top seller con quasi 3.000 transazioni. Adesso vende brand di lusso come Chanel, Louis Vuitton e Rolex.

 

Tom DeCeglie IG @tommymcbuckets

Nativo del New Jersey, Tom ha trasformato la sua stanza nel dormitorio del college in un negozio. Vanta clienti come i giocatori dell’NBA Chris Paul, Montrezl Harrell, Taurean Prince. Il suo core business sono le T-Shirt Vintage.

 

Daniel Walters IG @sadsac

Daniel viene dall’Irlanda rurale, inizia il suo percorso da reseller girovagando nei vari “charity shop”, riciclando prodotti e disegnando fumetti. La sua passione per il riciclo l’ha fatto diventare una star seller su Depop, arrivando a collaborare con adidas e Caterpillar.

 

Eduardo de Palma IG @eduardo_shopper

Con una laurea in gestione aziendale e un lavoro in un’importate azienda di moda italiana, Eduardo si è specializzato nel mercato dello shopping di lusso anche attraverso un’esperienza diretta come personal shopper. Attualmente vende abbigliamento di lusso come Gucci e Hermes, su Vestiare Collective.

 

Come hai costruito il tuo brand?

Joseph Lewis:

Il modo in cui ho acquistato così tante cose, da così tante persone, mi è servito come esempio per fare un buono o cattivo lavoro. Ho cercato di valutare tutti gli aspetti di ogni esperienza, e di mettere solo quelli positivi nella mia attività.

Tom Deceglie:

Il mio marchio corrisponde al mio modo di essere, sono io. Sono le magliette vintage che amo, lo sport, un certo tipo di musica. La nostalgia e il gusto della cultura pop è condivisibile con molti della mia generazione, questo mi aiuta a creare un contatto naturale con il target. Non puoi fingere ciò che non sei.

Daniel Walters:

Non si può fingere con la cultura, il background: ci sono tantissime magliette vintage sul mercato, ma tutto è riducibile al tipo di curatore che sei, e al marchio stesso. E’ tutto strettamente legato all’individuo che c’è dietro.

Eduardo De Palma:

Devi essere una persona autentica, innanzitutto, piacevole con i clienti, in modo che conoscano il tuo vero “io” e decidere se collaborare con te oppure no.

 

Hai mai immaginato che il tuo brand crescesse in questa direzione?

Joseph Lewis:

No, non faceva parte dei piani. Ma controllando l’inventario e le vendite giorno per giorno, è stato naturale concentrarsi sulle cose che fai bene e che ti fanno andare avanti.

Tom Deceglie:

Subito dopo l’università lavoravo come impiegato, dalle nove alle cinque, in un’azienda ‘normale’. Cosa che odiavo profondamente. Mi sono licenziato, con conseguente rabbia dei miei. Ma volevo gestire la mia attività, anche se non ero pienamente consapevole di cosa facessi all’epoca e in quale direzione sarebbe andata. Per fortuna le cose hanno funzionato, e funzionano ogni volta.

Daniel Walters:

Non avevo mai previsto uno sviluppo del genere. Quando lavori in un business come il reselling, tutto è incerto: un giorno va bene, l’altro va male. Il mercato è instabile e bisogna accettare innanzitutto questa mentalità.

Eduardo De Palma:

Non ho mai pensato potesse essere il mio lavoro a tempo pieno. Ho studiato Business Management ma non ho mai voluto fare l’imprenditore, volevo solo lavorare in una grande azienda di moda.

Allo stesso tempo, volevo essere padrone del mio tempo e del mio futuro. Quello che mi ha sorpreso maggiormente è che pensavo avrei fatto più shopping personale, e invece si concentra tutto per il mio business.

 

Cosa pensi abbia contribuito al tuo successo come Reseller?

Joseph Lewis:

Credo abbia giocato un ruolo importante il Networking, parlare letteralmente con tutti, soprattutto perché non sai mai in chi potresti imbatterti. Le connessioni sono tutto, specialmente in questa tipologia di affari.

Tom Deceglie:

Non credo si tratti di quanto duramente puoi lavorare, piuttosto quanto più puoi essere creativo. I trend cambiano, gli stili cambiano e di conseguenza devi adattarti anche tu a tutto questo. Si tratta di porti la domanda “Quanto posso essere creativo?”

Daniel Walters:

Questo mercato è costantemente incoerente, così come lo stile di vita che abbiamo scelto, quindi la prima cosa da fare è adattarsi. Seconda cosa è che non puoi fingere chi sei, cosa ti piace e il tuo background, bisogna avere passione per questo business, e per l’innovazione e la creatività a essa collegata.

Eduardo De Palma:

Secondo me devi essere innovativo. Credo che l’innovazione sia davvero ciò che motiva e faccia la differenza. Posso vendere di tutto che la gente può giudicare “trash”, ma basta un vip, un servizio fotografico e un post fatto nella maniera giusta per farlo davvero apprezzare. La bellezza di questo lavoro è che ognuno può vedere un cambiamento culturale: ciò che vale 12 dollari oggi, potrebbe valerne 1200 l’anno prossimo.

 

Che ruolo ha la sostenibilità nella vostra attività?

Joseph Lewis:

Mi concentro sulla qualità dei prodotti, in modo che abbiano un valore duraturo nel tempo.

Qualcosa che puoi acquistare oggi e conservarla intatta per i prossimi cinque anni, senza saltare da un acquisto all’altro, rincorrendo tendenze in base a ciò che acquistano gli altri.

Tom Deceglie:

La qualità è la cosa più importante per me. Non puoi pretendere di avere la stessa qualità, vestibilità e stile di una camicia confezionata 20 anni fa. A qualcosa bisogna rinunciare in nome della qualità, altrimenti puoi andarla a comprare nel centro commerciale.

Daniel Walters:

La rivendita di vecchi oggetti è qualcosa che amo, adoro i negozi di beneficenza e Thrifted shop: alimentano la mia creatività. Inoltre non vengono prodotte nuove cose, c’è riciclo e riutilizzo.

Eduardo De Palma:

Penso sia di fondamentale importanza, non solo avere un prodotto sostenibile, ma un intero piano business sostenibile. Stiamo vendendo abbigliamento per fare soldi, e non si deve limitare a vendere cose di cui la gente non ha bisogno, al fine di lucro.

Deve essere qualcosa che la gente percepisce come creativo, qualcosa che durerà molto a lungo, e che abbia una qualità superiore.

 

C’è qualcosa che la gente dovrebbe sapere sul fare il Reseller a tempo pieno?

Joseph Lewis:

La gente pensa sia molto più facile di quello che in realtà è.

Devi essere sempre attento, non sai mai quando ci sarà l’opportunità di acquistare qualcosa di interessante, non abbiamo fornitori fissi: compriamo e vendiamo di volta in volta.

Inoltre dobbiamo sempre cercare cose nuove che gli altri non vendono, ed avere la motivazione necessaria per esplorare e conoscere cosa vendi, per stare al passo di un mercato che cambia ogni giorno.

Tom Deceglie:

E’ un lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su sette. Non puoi prenderti un paio di giorni di riposo senza controllare le tue vendite o aggiornare la tua pagina.

Daniel Walters:

Tutto è basato sulla sopravvivenza: a volte lavoriamo per un mese di fila, altre volte investiamo tutti i soldi, riempire i magazzini, ma non avere il necessario per andare avanti. E’ uno stile di vita difficile, che non tutti sono disposti a fare, ma senza scoraggiarsi per i momenti duri, funziona.

Inoltre, quello che la gente non considera è il tempo speso: per guadagnare 100 dollari, potresti aver speso 20 ore per procurarti quel prodotto. Il ritorno è nel branding; si possono fare molti soldi in un’ora, ma in realtà ciò che davvero conta è l’investimento che stiamo facendo per il nostro brand, per i prossimi 20 anni.

Eduardo De Palma:

È sicuramente un lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La gente pensa che siccome vendi cose molto costose, guadagni molti soldi. In realtà non è vero: potresti vendere una borsa a 2000 sterline ed averla pagata 1800, per esempio. Il margine più grande si ottiene con le T-Shirt: una di 20 sterline la si può rivendere a 150 quindi, effettivamente, fare più soldi con le magliette che con le borse di lusso.

Le persone vogliono entrare direttamente nel mercato di lusso credendo erroneamente si guadagni di più, in realtà non è sempre vero.

 

Come pensi sarà il futuro del reselling?

Joseph Lewis:

Verso la sostenibilità. La gente cerca qualcosa che sia più sostenibile, più creativo e con una forte identità. Credo che in questo senso, l’industria crescerà organicamente e autenticamente.

Tom Deceglie:

Non so se voglio chiamarlo trend, ma lo “stile” vintage non è ancora all’apice. Penso che questo mercato sia appena iniziato.

Daniel Walters:

Credo che i resellers vintage diventeranno una parte fondamentale del mercato, e influenzeranno l’andamento futuro. Sta già accadendo.

Eduardo De Palma:

Penso che la gente sia sempre più creativa nel modo in cui sceglie di acquistare e che il mercato del reselling abbia un futuro incredibile.

 

 

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