La Rivoluzione Huarache.

Quest anno Nike celebra una delle sue silhouette più famose ad iconiche : le Nike Huarache.

Originariamente rilasciate nel 1991, le Nike Huarache festeggiano il 30esimo anniversario.

La scarpa da running è, ad oggi, cosi celebrata poiché segnò una svolta radicale, prima all’interno della produzione Nike dell’epoca e poi per tutta la Sneaker Culture.

Rompendo i tradizionali schemi, il suo arrivo sul mercato diede inizio ad una vera e propria rivoluzione nel concept delle sneaker da running per i decenni a venire.

La scommessa di Tinker.

Sin dalla sua nascita la missione principale di Nike era quella di dare vita alla sneaker da corsa perfetta, per comfort e performance.

Questo spirito innovativo è passato, idealmente, da Bill Bowerman a Tinker Hatfield.

Il giovane designer, dopo aver dato vita a numerosi cult con la linea Jordan e icone come le Air Safari e le Air Trainer 1 ed – ovviamente – le Nike Air max 1, era il più accreditato a dare vita alla sneaker ideale per ogni runner.

L’idea arrivo dopo una “sfortunata” caduta durante una sessione con lo sci d’acqua. Grazie a quella caduta, Tinker si rese conto di come gli stivaletti antiscivolo in neoprene che indossava gli garantirono una perfetta aderenza.

Da quel momento il concept-design prese letteralmente forma.

Fin dai primi sketch, il designer sviluppò una struttura ultraleggera unica nel suo genere con il perfetto bilanciamento tra un calzino in neoprene e l’upper in pelle.

Il genio visionario di Tinker Hatfield non si limitò alle sole innovazioni tecnologiche e di design, il suo nuovo progetto comprendeva anche di stravolgere i classici canoni del branding di Nike.

Con una mossa fuori dall’ordinario, l’iconico Swoosh laterale veniva completamente rimosso riducendo al minimo l’impatto del Brand sulla nuova silhouette.

Il tocco finale fu la scelta – geniale – del nome Huarache, ovvero quello di un tipico sandalo messicano.

La risposta degli Executive Nike fu una secca stroncatura.

L’idea del branding ridotto al minimo, la quasi totale assenza dello Swoosh erano molto radicali e rischiose, anche per il loro miglior designer, l’accoglienza  – in generale – molto fredda e la scarpa rischiò seriamente di non essere prodotta.

Il minimo degli ordini non raggiunto assomigliava, sempre più, alla parole fine per il progetto Huarache.

L’azzardo di Tom.

Stando al libro ‘Sneaker’ di Howie Kahn, Alex French and Rodrigo Corral, il successo e la diffusione del fenomeno Huarache è dovuto all’azzardo del Product Manager Tom Hardge che, come Tinker, in quella silhouette intravedeva il futuro dello sneakergame.

La storia è andata più o meno così:

“Uno dei nostri product manager ha pensato che il concept fosse fantastico e, senza una autorizzazione ufficiale, ha firmato un ordine per produrre cinquemila paia anche se non c’erano ordini previsti. Si è esposto personalmente. Ha visto quello che ho visto io. E ha portato quelle cinquemila paia alla maratona di New York, un posto in cui di solito non si vendono scarpe, e le ha vendute tutte in tipo tre giorni nella sala espositiva vicino a Times Square. La voce si è sparsa in giro. Sono andate via come il pane. In un mese siamo passati da zero ordini a ordini per mezzo milione di paia”.

Nell’autunno del 1991 la scarpa finalmente venne rilasciata al pubblico.

Oltre alle colorway pazzesche, il design futuristico e l’avanzamento tecnologico, la forza delle Huarache fu quella di sfondare come sneaker lifestyle fino a diventare una vera icona Pop.

Da Jerry Seinfeld, Will Smith ed anche Michael Jordan, le Nike Huarache erano ai piedi di tutti.

Letteralmente tutti.

 

(Immagini via “Trainer Spotting”  qui il suo profilo IG https://www.instagram.com/trainer.spotting/ )

Se tutto questo non fosse abbastanza, la campagna marketing delle Nike Huarache è una tra le più famose ed iconiche mai prodotte da Nike.

Commercial, spot tv e poster sono dei must nell’iconografia di Nike.

 

THE FUTURE IS HERE!